domenica 29 gennaio 2017

IL SANTUARIO DELLA MADONNA DI LORETO

I Padri Cappuccini fondarono questo luogo santo nel 1643, dopo aver abbandonato un altro convento nei dintorni di Chivasso, andato distrutto nel 1639 ad opera delle truppe di Tommaso di Savoia-Carignano.
In quell’occasione si portarono appresso una statua lignea della Vergine Lauretana, considerata miracolosa; tale simulacro si venera tuttora sull’altare maggiore del santuario.

La chiesa oggi esistente non è però quella seicentesca: fu infatti riedificata nel 1897, su progetto di gusto eclettico dell’ingegner Mottura.

All’interno, si noti la volta con l’affresco di Luigi Morgari raffigurante il miracoloso trasporto della Santa Casa da Nazareth a Loreto.

L’altare maggiore, barocco, è costruito in legno, com’è di norma per i templi dei Cappuccini.
Ai lati dell’antico simulacro mariano, spiccano due ovali di scuola piemontese del Settecento, raffiguranti i santi Giuseppe da Leonessa e Fedele da Sigmaringen.

Sopra la mensa, infine, si ammiri il magnifico tabernacolo sormontato dal tronetto per l’esposizione eucaristica: è un capolavoro d’intarsio databile a metà Settecento.


La statua rappresenta la Madonna di Loreto.
La Vergine, con il capo velato, indossa la lunga dalmatica secondo l’immagine lauretana che fu definitivamente proposta nel XVI secolo; il Bambino è raffigurato a mezzo busto e, al solito, regge il globo crocifero nella mano sinistra. La scultura è stata realizzata per essere contemplata frontalmente, come è dimostrato dalla base parallelepipeda, decorata su soli tre lati, e dalla stessa figura della Madonna, che nella parte posteriore è quasi completamente piatta con due grandi cavità di forma ovale frutto dello svuotamento all’interno del tronco ligneo.

Le origini della devozione lauretana a Chivasso vanno ricercate nel pilone affrescato, sorto forse già nel XV sec. nella regione detta "Fontane di Loreto", presso l’antica via di Vercelli, vicino alla frazione Belvedere.
Per volontà popolare, nel 1562 le autorità disposero la costruzione di una chiesa, portata a termine nel 1566, la quale inglobò l'affresco. Tuttavia, poiché l'antico dipinto versava ormai in pessime condizioni, Giuseppe Bra, vicario (giudice) di Chivasso, fece scolpire una statua delle stesse dimensioni dell'affresco. Nel 1624 la chiesa fu affidata ai cappuccini, che vi affiancarono un convento.
Durante la guerra del 1639-40 gli edifici andarono in rovina, tanto che nel 1643 si decise di
ricostruire il santuario, scegliendo però un sito più salubre. A lavori compiuti, il simulacro lauretano fu trasportato nella nuova chiesa (1643) e collocato sull'altare.

Secondo Carlo Caramellino l'autore della statua proverrebbe da un milieu artistico-culturale lombardo, forse intriso di elementi iberici, fatto non impossibile dato che il territorio lombardo era dal 1535 una provincia spagnola (scheda di C. CARAMELLINO, in L. P. G. ISELLA, Storia del Santuario “Vergine di Loreto” a Chivasso. 1562-1982, Chivasso 2007, p. 169).

Sul capo di entrambe le figure è presente un perno di ferro, il quale sembrerebbe confermare l’esistenza, sin dai primi tempi, di una corona metallica sia sulla Madonna sia sul Bambino.

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